Wadi Kelt – monastero greco-ortodosso di San Giorgio, vicino Gerico nella Valle del Giordano. Una scolaresca in gita
La foto viene usata come immagine base della rassegna del 2015
(foto Maria Rosaria Greco)

 

Si svolge a Salerno nel 2015 la seconda edizione della rassegna “femminile palestinese“, ideata e curata da Maria Rosaria Greco, con la collaborazione della Fondazione Salerno Contemporanea, del Comune di Salerno, dell’Università di Salerno e dell’Associazione Cultura è Libertà. La rassegna ha come media partner Il Manifesto, Nena NewsAgency, Liratv, Blur design e comunicazione, e libreria Imagine’s book (ex Guida) di Salerno

Dopo “la donna, l’arte, la resistenza” (nel 2014) il sottotitolo del 2015 è “di storia in storia” perché il focus quest’anno è la narrazione, il racconto, il recupero della memoria.

“femminile palestinese – di storia in storia” va dalla narrazione alla storia, ricompone il passato con il presente tramite le immagini, le suggestioni, le informazioni. È il racconto di un popolo a cui tutt’ora viene negata la propria identità, culturale e nazionale. E, contro ogni stereotipo orientalista, in questo racconto la donna ha un ruolo centrale perché, attraverso l’arte, il teatro, la letteratura, la musica, la storiografia, gli approfondimenti giornalistici, sa essere protagonista nell’affermazione della cultura palestinese, nell’autodeterminazione del suo popolo. La donna sa ridisegnare e mettere in discussione i confini e le narrazioni dell’occupazione.

 

Obiettivo della rassegna è quello di arrivare a un pubblico ampio e differenziato, perché la riflessione sulla questione palestinese possa estendersi a tutta la società civile, cioè oltre i confini spesso ristretti della militanza e degli addetti ai lavori. Sono previsti quindi momenti diversi che hanno linguaggi diversi, proprio per intercettare i più svariati interessi culturali:
sarà possibile così conoscere meglio e capire questa cultura millenaria, molto vicina alla nostra più di quanto non si pensi.

La rassegna si tiene prevalentemente presso il Teatro Antonio Ghirelli di Salerno, tranne un incontro presso il Giardino della Minerva e un altro presso il Salone dei Marmi di Palazzo di Città di Salerno. Gli appuntamenti previsti sono 4 e tutti di grande interesse culturale, in particolare di grande rilievo accademico è la presenza di Ilan Pappe, storico israeliano anti-sionista di fama internazionale. Di seguito il programma complessivo della rassegna che va da marzo ad aprile 2015

 

 

  • 3 marzo – martedì alle ore 18,00 presso il Teatro Antonio Ghirelli reading del libro “Ritorno ad Haifa – Umm Saad, due storie palestinesi” di Ghassan Kanafani ristampato da Edizioni Lavoro e curato dall’arabista Isabella Camera D’Afflitto. Con lei dialogano Maria Rosaria Greco, Ermanno Guerra, Antonio Bottiglieri, Alessandra Mecozzi. Legge alcuni brani del libro Carlo Roselli di Teatri Sospesi.

Isabella Camera D’Afflitto, salernitana, professore ordinario di letteratura Araba Moderna e Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma; arabista di fama internazionale, ha tradotto e curato la pubblicazione di importanti autori palestinesi, uno tra i tanti Ghassan Kanafani. Da anni diffonde e promuove la cultura araba, oltre che attraverso le varie Case Editrici anche attraverso la rivista Arablit di cui è direttrice. In uno dei suoi libri “cento anni di cultura palestinese” dedica una particolare attenzione al ruolo della donna dai primordi del femminismo alle più recenti battaglie per i diritti civili.
(scheda libro) Capolavoro di Ghassan Kanafani, “Ritorno a Haifa” viene riproposto in una nuova veste insieme con “Umm Saad”, romanzo breve, poco noto ma non meno rappresentativo dell’opera del grande scrittore palestinese. “Ritorno a Haifa” parla, per la prima volta, di due diaspore: quella palestinese e quella ebraica, accomunate da un unico destino. Said torna con la moglie nella sua città per rivedere la vecchia casa, ora abitata da una famiglia di ebrei polacchi scampati ad Auschwitz. Sono trascorsi vent’anni dalla nascita dello Stato d’Israele, dalla nakba palestinese e dall’esilio. Lo scrittore ci accompagna in un viaggio che scava nella memoria, dove riaffiorano il disagio e la tristezza di una duplice tragedia resa con grande umanità e forza emotiva. Nel secondo romanzo l’autore rievoca l’indimenticabile “Umm Saad”, la madre di Saad, che diventa figura mitica e simbolo stesso della questione palestinese, simile per la sua grandezza alla Madre Coraggio di Brecht e alla Madre di Gorkij. Come scrisse trent’anni fa il grande arabista Francesco Gabrieli, a proposito del conflitto arabo-israeliano, “per l’avvenire,  per il passato e il presente, è giusto non vada perduta la nostra coscienza e conoscenza di tanto umano travaglio, che queste pagine per la parte araba riflettono”.

 

 

  • 27 marzo – venerdì alle ore 18,00 presso il Giardino della Minerva, presentazione del libro di Patrizia Cecconi ispirato alla botanica “vagando di erba in erba, racconto di una vacanza in Palestina”. L’evento si svolge nella location culla della Scuola Medica Salernitana che tra l’altro è un meraviglioso esempio di incontro di più culture mediterranee, sintetizzando in sé la tradizione greco-latina insieme a quella araba ed ebraica. Con l’autrice dialogano Maria Rosaria Greco, Luciano Mauro,  Adriana Buffardi, Ermanno Guerra

A conclusione si tiene la degustazione di vini palestinesi Cremisan, prodotti in terra santa dai salesiani di Don Bosco e dal VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) con la preziosa collaborazione di Riccardo Cotarella, enologo di fama internazionale.

 

 

  • 15 aprile, mercoledì ore 20 presso il Teatro Antonio Ghirelli  “Michele Giorgio racconta Gaza” a quattro anni dalla morte di Vittorio Arrigoni. Incontro pubblico di approfondimento geopolitico e reading dedicato al ricordo dell’attivista italiano con letture a cura di Rosa Schiano e Sara Cimmino. Con Michele Giorgio dialogano Maria Rosaria Greco e Pietro Falco.
    A conclusione segue cena palestinese organizzata dal ristorante arabo Amir presso la Fornace del Teatro Antonio Ghirelli.

Michele Giorgio, giornalista, di Caserta, è il corrispondente de Il Manifesto da Gerusalemme, dove risiede da anni. Per il suo giornale è stato inviato di guerra in Libano, Iraq, Gaza. Ha seguito le rivolte arabe in Egitto e Bahrain, la guerra civile in Libia e ha scritto servizi e reportage da vari Paesi del Medio Oriente e dell’Asia Centrale. Nel 2010 ha fondato l’Agenzia di Stampa Vicino Oriente (Nena News, www.nena-news.it). E’ autore di “Nel Baratro: i Palestinesi, l’occupazione israeliana, il Muro, il sequestro Arrigoni” (Edizioni Alegre, 2012).
Il suo intervento verte su Gaza e la sua condizione nel quadro delle strategie e degli interessi dei Paesi della regione e sui riflessi delle ultime elezioni legislative israeliane per le prospettive di indipendenza dei palestinesi. Parlerà di forme di resistenza popolare al femminile e ricorderà la figura di Vittorio Arrigoni nel quarto anniversario dell’uccisione dell’attivista italiano

 

 

  • 27 aprile – lunedì alle ore 18,30, presso il Salone dei Marmi di Palazzo di Città di Salerno, Ilan Pappe nella conferenza “la pulizia etnica della Palestina”. Con lui dialogano Ermanno Guerra, Giso Amendola e Maria Rosaria Greco.

Ilan Pappé è israeliano, nato ad Haifa da genitori ebrei sfuggiti alla persecuzione nazista,  professore ordinario nel Dipartimento di Storia dell’Università di Exeter (Regno Unito) e co-direttore del suo Centro per gli Studi Etno-Politici.  Storico di fama internazionale, è uno dei fondatori della cosiddetta “Nuova storiografia israeliana”, che ha come scopo, scientifico ed etico,  il riesame delle linee ricostruttive storiche relative alla nascita dello Stato d’Israele e del sionismo in Israele. Egli sostiene per esempio che l’esodo palestinese del 1948 (Nakba) è assimilabile a una vera e propria “pulizia etnica” partorita dalle politiche pianificate da David Ben Gurion già nel dicembre 1947 e messa in opera dai suoi consiglieri ben prima quindi della proclamazione dello Stato d’Israele (maggio 1948). Fra i suoi libri famosissimo è “La pulizia etnica della Palestina” (Fazi editore) in cui appunto sostiene questa tesi supportato da fonti ufficiali e secretate per anni dallo stato di Israele

 

 

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